
Per/for GSW
C’è un verso di Viaggi e Miraggi, una canzone di De Gregori del 1992, che mi torna spesso in mente in questo periodo. Dice: “Ma chi l’ha detto che non si deve provare a provare?”
Sono settimane che me lo domando di continuo, tipo mantra.
Quante sono le cose che non facciamo perché non proviamo neanche a provare? Quante sono le possibilità che ci precludiamo perché sono rischiose o diverse o imprevedibili o semplicemente impreviste?
Quali rivoluzioni ci lasciamo sfuggire per paura o per indifferenza? Quali amori? Quali orizzonti?
Quali scoperte e quali esperimenti abbandoniamo prima di cominciare, inibiti dal rischio del fallimento?
Walter Mignolo ci ricorda che se la percezione della realtà è un costrutto del potere, lo è altrettanto lo spazio di quello che siamo abituati a concepire come possibile.
Tra le macerie di un anno segnato dal genocidio, dall’ingordigia dei potenti, dal clima impazzito, da grandi povertà e solitudini, l’augurio per il prossimo anno è di non precluderci la possibilità di provare a provare e di non dimenticarci di far spazio alla moltitudine di possibili possibili.
***
There is a line in Viaggi e Miraggi, a 1992 song by Italian songwriter Francesco De Gregori, that frequently buzzes in my head like a earworm. It says: “Who says that we shouldn’t be trying to try?”
It’s been a few weeks that I keep asking myself this question – like a mantra.
How many things do we not do because we don’t even try to try?
What are the possibilities that we preclude to ourselves because they are risky or different or unpredictable or simply unpredicted?
What revolutions do we let go for fear or indifference? What loves? Which horizons?
What discoveries and experiments do we abandon before we even start, inhibited by the risk of failure?
Walter Mignolo reminds us that if the perception of reality is a construct of power, so is the space of what we are used to consider possible.
Amidst the debris of a year marked by genocide, greed, wild climate change, poverty and loneliness, the wish for the coming year is that we allow ourselves to try to try and that we don’t forget to make space for the multitude of possible possibles.