Le ultime sono state settimane difficili di grande fatica emotiva e momenti di buio in cui mi sono trovata faccia a faccia con il rischio tangibile di diventare la persona che non voglio essere, insofferente, distaccata e preceduta da una nuvola nera di malumore.
Per quanto possa suonare trito, a volte è proprio vero che bisogna confrontarsi con l’oscurità per rendersi conto della luce.
Il risultato di tanta fatica è che questi giorni infatti mi hanno fatto capire che forse l’obiettivo principale della mia vita è quello di essere una brava persona. Può forse sembrare ingenuo, ma penso che in un momento storico come quello che stiamo vivendo questo possa davvero tradursi in una scelta politica radicale.
Non lasciarsi sopraffare dalla paura e dal sospetto, mantenere un atteggiamento curioso, aperto e disponibile. Credo che una scelta del genere in questo momento possa rappresentare l’unica radice possibile per riformare il sociale, per contribuire in modo costruttivo ad un modo diverso di pensare alla collettività. Questa forse è l’unica via possibile per emanciparci dai modelli e dai consumi che ci incanalano verso un’uniformità grigia e senza volto.
Penso alla scelta di semplicità che hanno fatto i miei genitori, penso al lavoro di inclusione e rispetto che fa mia sorella. L’investimento sull’integrità della persona e della pratica è l’unica strada possibile per non soccombere a questi tempi spaventosi, per non cedere alla volgarità delle urla, degli sputi e della violenza. Ne parlavo ieri sera con Sandi Hilal in una delle nostre preziose conversazioni transoceaniche: la grande sfida per il futuro è quella di coltivare il coraggio di mantenere aperte le porte di casa, di investire sull’ospitalità e lo scambio. Il passo difficile è quello di renderci conto che questa scelta personale diventa responsabilità civica, che la scelta di come viviamo il nostro oggi ha immense ripercussioni politiche.
L’ambizione più grande è dunque quella di essere una brava persona – ritrovando anche il coraggio di non preoccuparsi di essere fuori moda.
(Dedicato a Sandi Hilal)